CHI E' MARILISA SERRA
anatomie che celano con elegante e educata maestria il canale di comunicazione tra sacro e profano. L'ambito in cui si muove oggi la ricerca di Marilisa spazia dalla più terrena ed umana delle pulsioni fisiche alla più evanescente e impalpabile conciliazione con la fede.Sostiene corsi di anatomia artistica presso l'atelier del Castello di Rivalta di Torino.
Ha costituito, con il contributo e la sapiente guida di Eva Barbierato
“La Libellula”, associazione culturale allo scopo di diffondere l'arte sotto tutti gli aspetti ai bambini del piccolo paese alle porte di Torino dove vive.
La sua straordinaria capacità di “guardare oltre” e vedere l'invisibile è oggi la sua grande fonte di ispirazione.
Dopo un intenso periodo dedicato alle attività di madre, Marilisa rende pubblico il proprio misterioso talento di pittrice e si affaccia sul mondo dell'arte manifesta.
E' docente di illustrazione presso la sede di Torino della scuola Internazionale di Comics.
Nel 2013 è vincitrice del primo premio del "Premio internazionale Il Dono Dell'umanità".
Collabora con il centro di produzione della Rai di Torino.
Marilisa nasce ad Oristano il 23 Ottobre 1968 e al seguito di suo padre, sottoufficiale di polizia, inizia un lungo viaggio che la porterà da sud a nord dell'Italia in un pellegrinaggio parallelo tra ispirazioni ed esperienze sempre nuove.
Nel 1993 si diploma presso l'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Fonda uno dei primi laboratori per lo studio e l'applicazione delle più svariate forme d'arte in collaborazione con Cristina Giargia, amica da sempre, artista e compagna di vita. Il connubio delle loro espressioni è stato il focolaio di uno straordinario periodo di intensità artistica che va oltre i confini dell'arte intesa come semplice genio, e travalica tutt'oggi ogni frontiera di normale concezione “quotidiana”, per esplorare i più profondi e reconditi aspetti dell'essenza umana.
Se la pittura è intesa come forma di comunicazione, allora l'arte di Marilisa è comunicare con la pittura ciò che non si può spiegare.
L'inconscio spettatore è proiettato in un sapiente impatto di generose pennellate e perfette